Arte e Psicologia

#Quelli che potrebbero definirsi “Selfie dell’anima”

A volte un’immagine vale molto di più di quello che le parole riescono ad esprimere.
Dopo che all’età di 16 i medici le diagnosticarono una depressione, la fotografa americana Christian Hopkins decise di rielaborare la sua esperienza attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. Il risultato è una sbalorditiva collezione di immagini che riescono a catturare tutte le incomprese sfumature della malattia mentale. Queste fotografie descrivono, a partire dall’esperienza quotidiana dell’artista, che cosa sia la depressione, disturbo che colpisce circa 350 milioni di persone al mondo.

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Hopkins, che adesso ha 22 anni, dice che immortalare il proprio stato d’animo è per lei un modo catartico per tenere sotto controllo i pensieri depressivi.

“Ho usato la fotografia come strumento terapeutico per affrontare le emozioni che avevo difficoltà a capire a quel tempo”, racconta all’Huffington Post America. “Ogni volta che cominciavo a sentirmi controllata da una determinata emozione, sapevo che non sarei più stata in grado di pensare e concentrarmi di nuovo, finché non avessi tirato fuori quell’emozione dalla mia mente catturandola in una fotografia”.

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Dopo aver scattato le foto, Christian Hopkins si accorse che le immagini non rappresentavano solo uno sfogo emotivo, ma potevano anche valere come una sorta di risorsa educativa per coloro che non comprendono pienamente che cosa devono fronteggiare le persone che soffrono di depressione.

“Spero che le mie immagini possano fare luce sui sintomi più sfuggenti della depressione, e, così facendo, aiutare le altre persone a comprendere che cosa succede nella mente di chi soffre di questo disturbo”, disse lei.

Questa serie di foto non è certo la prima del suo genere, ma rappresenta un graditissimo contributo al dibattito, purtroppo sempre carente, sulle malattie mentali. Molte persone, avendo avuto esperienza di un disturbo di questo genere, si sono spesso sentite stigmatizzate, cosa chegli studiosi hanno dimostrato essere controproducente in vista della guarigione o della ricerca dei trattamenti più giusti. Hopkins spera che trasformare questo disagio in qualcosa di tangibile e visibile da tutti sia un buon punto di partenza per sfatare i pregiudizi.

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Hopkins vuole che le sue fotografie comunichino un senso di comunità a tutti coloro che stanno affrontando questo tipo di disagio. Devono sapere che non sono da sole nella loro esperienza. E a chi non sa che cosa sia la depressione la fotografa dice: “Siate gentili”.

“Molte persone non riescono a capire quanto poco controllo si possa avere sui propri pensieri e sulle proprie emozioni quando si soffre di un disturbo mentale”, dice Hopkins. “Quando si ha a che fare con una persona depressa o ansiosa ci vuole una pazienza considerevole, ma anche questo può essere superato, nonostante a volte ci si senta totalmente inermi. Malgrado possa non avere effetti immediati, anche il più piccolo gesto di sostegno può fare la differenza”.

Fonte: Lindsay Holmes, L’Huffington Post

da:Huffingtonpost

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